dimanche 1 janvier 2012

Il Dilemma

Di fronte al nostro impatto sull'ambiante e alle politiche straniere del Nord-Europa ma sopratutto doppo il drama di Fukushima, è difficile non pensare agli effetti nocivi che imponiamo alla Terra e le generazioni future. Siamo in grado di prendere il rischio un disastro così drammatico nel proprio paese ? Ma dall'altre parte, chi è pronto a pagare più tasse per l'istallazione di nuove strutture "responsabili" ? Il sacrificio è inevitabile perchè la produzione di energia pulita sarà per forza inferiore a quella nucleare all'inizio.

Il Dilemma Francese : Investire nella creazione di strutture produttrici di energie rinnovabili rimane troppo costoso per lo stato e, di fatto, per i contribuenti. Inoltre, gli industriali di energia nucleare Francesi dovranno bilanciare la perdita finanziaria con dei licenziamenti massivi fino a la chiusura delle firme.

L'abbandono del nucleare francese sarebbe una calamità per le finanze della Paese. Infatti, la Francia vende quest'energia a tutti i suoi vicini. L'investimento in questa energia pone i cittadini francesi in una migliore posizione dei suoi colleghi europei per quanto riguarda il costo della bolletta energetica.

Non è in situazione di crisi mondiale che i Francesi si sentono di fare dei sacrifici per salvare i propri bambini  dell'esplosione di un reattore nucleare che, per mancanza di manutenzione e di soldi, diventerà obsoleto.
I politici attuali si avvicinano agli operai per giustificare la continuità del nucleare : non c'è dubbio che gli operai non vogliono perdere il loro lavoro, sono voti facilmente acquisiti.
E' comodo nascondersi sotto la protezione degli impiegati del nucleare per fare credere a tutti che non c'è via di uscita di questa tecnologia senza l'emergenza di una disoccupazione critica.

Perchè non proporre soluzioni di reimpiego, di formazione di questi stessi lavoratori nel settore delle energie rinnovabili ? Sacrifici oggi per un migliore indomani, è difficile vedere la possibilità di un'alternativa quando il sentimento generale è già di privazione e anche di frustrazione quando non si vedono i benefici immediati.
Davanti ai cittadini che fanno dei sforzi colossali, quando vediamo i salari astronomici (e infondati) dei membri del governo, è difficile essere ragionevole. Come non pensare all'epoca della nobiltà e della monarchia abusiva ? A questo ritmo, ci si può interrogare : a quando la presa della Bastiglia ? Ma questo, è un'altra storia...

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